Spasticità
La mano spastica e paralitica è solitamente il risultato di una lesione neurologica centrale.
Le indicazioni chirurgiche sono limitate a migliorare la posizione delle articolazioni dell’arto superiore e a dare una funzionalità spesso focalizzata alla presa e a migliorare il nursing e l’igiene della mano.
Sono interventi spesso mini-invasivi, ma in grado di migliorare notevolmente la funzionalità globale dell’arto superiore di questi pazienti.
La lesione invece periferica di uno dei nervi motori dell’arto superiore può determinare una specifica perdita di funzione di parte del movimento della mano e del polso.
Lo studio accurato della clinica e l’utilizzo di esami strumentali quali elettromiografia, ecografia dinamica, test di esclusione con anestetici locali, ci aiutano nella scelta opportuna della possibilità di ricostruzione con innesti nervosi del tronco nervoso principale interrotto o il ricorso a tecniche palliative come i transfer tendinei.
L’approccio a questi pazienti è multidisciplinare, con la sinergia tra il neuro-fisiatra, il fisioterapista e il chirurgo; ci si avvale di tecniche di esclusione motoria selettiva con blocchi anestetici o tossina botulinica.
L’approccio chirurgico ha diverse possibilità in base alla causa che ha determinato la perdita di parte della funzione della mano: iponeurotizzazione, neurectomia selettiva, disinserzione muscolare, allungamento tendineo, trasposizioni tendinee.
L’obiettivo che ci si pone deve essere considerato con il paziente e i parenti, con l’ausilio di splint e tutori su misura con spinte mirate e graduali.